Dott.ssa Stefania Passaquindici

La mediazione familiare

Dott.ssa Stefania Passaquindici

La mediazione familiare è un intervento rivolto alla coppia o alla famiglia prima, durante o dopo un processo di separazione o divorzio, atto a riorganizzare l'assetto familiare. Pone l'accento sulla genitorialità e sul benessere dei figli.

La mediazione familiare rappresenta una valida alternativa alla via giudiziaria con cui la coppia può esprimere le proprie emozioni in uno spazio "protetto", in un clima più sereno e meno rigido come può essere un tribunale. La mediazione familiare ha per destinatari la coppia (coniugata o convivente, con o senza figli) o la famiglia, in fase di separazione, già separata o divorziata, che voglia raggiungere degli accordi o modificare quelli presi nella precedente fase di separazione o divorzio.

La coppia può acquisire maggiore consapevolezza circa i motivi, gli interessi, i bisogni e i timori sottesi al conflitto, apprendere nuove e più efficaci modalità di comunicazione, assumersi la responsabilità del proprio ruolo genitoriale e decidere insieme tutti gli aspetti della futura vita familiare. Prevede la presenza di un soggetto terzo imparziale, il mediatore familiare, il quale aiuta le parti a comunicare e a trovare delle soluzioni accettabili ai problemi inerenti l'affidamento e/o il mantenimento dei figli e la regolamentazione dei rapporti economici o qualsiasi altro conflitto venga portato in mediazione.

Il mediatore familiare è un professionista esperto nella gestione dei conflitti, neutrale ed equidistante rispetto alle parti, non si sostituisce ad esse nella ricerca e nella scelta delle soluzioni, non esprime alcun giudizio sull'adeguatezza degli accordi formulati dalle parti ma favorisce un clima di accettazione e ascolto reciproco.

Favorisce la comunicazione tra i coniugi, aiutandoli a esprimere i loro vissuti emotivi, accompagnandoli nell'esplorazione delle possibili soluzioni per facilitare il raggiungimento di un accordo su tutti gli aspetti della separazione.

Il mediatore è tenuto al rispetto del segreto professionale.

Il momento migliore per affrontare una mediazione è quello precedente a un processo giudiziale, poiché è piu facile lavorare sulle dinamiche comunicative e trovare accordi pacifici. Quando è già in corso un procedimento giudiziale, la conflittualità tra i coniugi può aver raggiunto un tale livello di inasprimento da rendere più difficile il conseguimento degli obiettivi della mediazione.

Dopo la separazione o divorzio, gli ex coniugi possono rivolgersi ad un mediatore familiare per modificare gli accordi stabiliti in via consensuale o giudiziale, al fine di adattarli alle mutate esigenze dei figli o della famiglia.

La mediazione familiare non riguarda solo la coppia di coniugi ma può includere tutti quei casi in cui le dispute riguardino le persone legate da altri vincoli familiari (fratelli o altri parenti) che usano la mediazione per regolare alcune questioni su cui hanno pareri discordanti (questioni ereditarie o amministrative, gestione dei genitori anziani, utilizzo dei beni comuni, gestione di un'azienda familiare) per migliorare il loro modo di comunicare.


Differenza tra mediazione e terapia familiare

La terapia familiare ha come scopo il ricongiungimento familiare. La coppia cerca attraverso il terapeuta/psicologo di superare dei conflitti (spesso temporanei) con l'obiettivo di tornare a convivere in armonia e/o ritrovare una passione o un equilibrio di coppia che si sono persi col tempo. Mancanza di comunicazione, differenze caratteriali emerse con la convivenza, mancanza di desiderio, tradimenti, nascita o crescita dei figli, spesso portano a mutamenti nell'equilibrio di coppia che talvolta i coniugi non riescono a risolvere da soli. In questi casi il terapeuta "agisce" da facilitatore nel superamento di situazioni di crisi.

La mediazione familiare non è una psicoterapia e non è finalizzata alla ricomposizione del rapporto di coppia.

La mediazione familiare mira a garantire la continuità della funzione genitoriale in presenza di una volontà di separazione/divorzio espressa dalla coppia stessa.

Inoltre, la mediazione familiare richiede obbligatoriamente il consenso e la presenza di entrambi i membri.


Durata e costi

La mediazione è un percorso breve (da 3-4 incontri a un massimo di 10-12 incontri che possono durare da 1 a 2 ore a incontro).

Si struttura in una serie di colloqui, individuali e congiunti, al termine dei quali i coniugi giungono solitamente alla composizione del conflitto mediante la sottoscrizione di un accordo congiunto contenente tutte le informazioni necessarie alla riorganizzazione della futura vita familiare (assegnazione della casa coniugale, divisione dei beni, determinazione dell'assegno di mantenimento, determinazione dei periodi di visita ai figli, ecc..).

Il primo colloquio è generalmente finalizzato alla conoscenza reciproca e alla valutazione della volontarietà di entrambe le parti di intraprendere un percorso di mediazione familiare.

Per iniziare e terminare con successo un percorso di mediazione è infatti necessario che sussista la reale volontà delle parti di impegnarsi nella ricerca di una soluzione collaborativa del conflitto, di assumersi la responsabilità del ruolo genitoriale e di imparare ad ascoltare e comunicare con modalità più efficaci.

Nel corso della trattazione è possibile, a seconda anche dell'età dei figli, che sia richiesta la presenza di questi durante alcuni incontri, allo scopo di seguire anche le esigenze e le volontà di questi ultimi. Il costo dei singoli colloqui varia da professionista a professionista, ma generalmente un colloquio ha un costo di euro 120-150 (da dividere tra le parti).

Al termine della mediazione sarà redatto dal mediatore un contratto (controfirmato dalle parti per accettazione) in cui saranno esplicitati in forma scritta gli accordi presi durante gli incontri e che le parti accetteranno di rispettare.


Se ritieni che la tua famiglia necessiti di un consulto per avviare un percorso di mediazione familiare scivi a: info@psicobiettivo.it

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